Qual è il migliore BTP da comprare oggi?

4 Ottobre 2022

Possiamo subito risponderti che non esiste un BTP migliore da comprare in assoluto, ma esiste il miglior BTP per i tuoi obiettivi. Gli investitori infatti avranno diverse esigenze in termini di durata, flussi di cassa e obiettivi di investimento.

In generale, l’investitore cercherà il BTP con il rendimento netto più alto ed il nostro tool su qualebtp.it permette di trovare il BTP che offre di più facilmente. Ci sono però altri fattori da considerare. Il primo è la durata desiderata dell’investimento.

Durata dell’investimento

In generale (ma non sempre) maggiore è la durata residua del BTP maggiore sarà il suo rendimento a scadenza. Ma non tutti gli investitori hanno un orizzonte temporale che compatibile con la durata dei BTP a lunghissima scadenza (che può superare i 50 anni!). Pertanto la prima cosa da considerare è per quanto tempo si intende avere il capitale immobilizzato nel Titolo di Stato scelto. Ad esempio, una persona che ha intenzione di fare un acquisto importante tra 5 anni e vuole ottenere un po’ di rendimento dal capitale prima della spesa dovrà orientarsi verso un BTP con scadenza residua inferiore ai 5 anni. Va precisato che i BTP con scadenza più lunga avranno oscillazioni di prezzo maggiori al variare dei tassi di interesse scontati dal mercato. Ovvero, saranno più volatili.

Il nostro tool permette di filtrare facilmente i Titoli in base ad un segmento di durata desiderato. Tramite il filtro Filtro Durata Residua (Anni) si potrà scegliere il segmento di interesse. Ad esempio selezionando 0-5Y si otterranno BTP con scadenza inferiore ai 5 anni.

Solitamente, il BTP migliore, nel senso di massimo rendimento a scadenza, sarà quello con durata maggiore nel segmento scelto. Avere la durata più lunga vuol dire poter ottenere un rendimento annuo per un tempo più lungo (guadagno = rendimento annuo x durata). Ma questo vuol anche dire avere un maggiore rischio di default dello Stato Italiano. Maggiore la durata e maggiore sarà l’incertezza!

Cedola

Secondo fattore da considerare è la cedola. Avere una cedola più bassa significa spesso (ma non sempre!) avere un guadagno netto a scadenza più alto. I mercati tendono a premiare “la pazienza” dell’investitore che con cedole più basse riceverà meno denaro durante la vita del BTP per riceverne di più a scadenza.

Questo non vuol dire che tutti dovranno scegliere i titoli con cedola più bassa. Nel caso si voglia usufruire del flusso di denaro delle cedole come entrata extra o vivere dalla rendita dei BTP, si dovrà invece preferire una cedola più alta. Ad esempio, un investitore che si vuole assicurare una rendita di €1’000 (lordi) al mese con un capitale iniziale di circa €400’000 cercherà un BTP con una cedola (lorda) di circa il 3%. Quindi potrà selezionare il segmento 2-4% nel filtro Filtro Cedola (lorda). Qui si potrà orientare sui BTP con rendimento intorno al 3%; è infatti possibile ordinare i BTP in base alla cedola cliccando sulla scritta Cedola (lorda) nella tabella.

Rendimento fisso o indicizzato?

Esistono due tipi di BTP, i BTP a tasso fisso e quelli indicizzati. I BTP a tasso fisso offrono una cedola fissa predeterminata e nota al momento dell’acquisto. Nel caso dei BTP indicizzati all’inflazione (BTP Italia o BTP€i) le cedole ed il capitale rimborsato a scadenza dipendono dal tasso di inflazione registrato nel periodo precedente al pagamento. Su qualebtp.it i BTP indicizzati non sono trattati in quanto tutti i calcoli sul rendimento netto a scadenza non sono possibili. Essi infatti dipendono dall’andamento futuro dell’inflazione.

L’investitore che vuole preservare un capitale dall’inflazione deve orientarsi verso i BTP indicizzati. Ma attenzione! Solo nel caso in cui l’inflazione che si realizza in futuro sarà maggiore di quella già scontata dai mercati nel momento dell’acquisto ci sarà un rendimento maggiore rispetto ai BTP a tasso fisso. Il prezzo del BTP indicizzato tiene conto della aspettativa dei mercati sull’inflazione futura che si realizzerà nell’arco della durata residua del BTP.